Lo studio è realizzato in un ambiente mediterraneo multietnico. I programmi di livello 1 e 2 offrono una combinazione unica di antropologia, etnologia e studi culturali in Slovenia.

Le lezioni, i seminari e le esercitazioni sul campo si svolgono in piccoli gruppi di studenti, il che consente esercitazioni sul campo più flessibili (anche di più giorni) e offre un approccio individuale e un rapporto di studio costruttivo tra docenti e studenti. I colleghi si sforzano di creare un’atmosfera creativa e incoraggiano performance artistiche e lavori di ricerca legati all’ambiente internazionale, nazionale e locale.

DASC (Dipartimento di antropologia e studi culturali) è il dipartimento con la tradizione più lunga, che ha fondato uno dei primi programmi di studio della Facoltà di Studi umanistici e ha rappresentato una novità nell’istruzione superiore slovena all’inizio di questo millennio. Il programma gemello di Studi Culturali e Antropologia ha unito i due dipartimenti originari con i programmi omonimi, includendo così anche i contenuti dell’antropologia e degli studi culturali, nonché dell’antropologia storica e dell’etnologia. È stato anche il primo programma d’istruzione superiore a introdurre un’ampia gamma di corsi elettivi. La prima generazione di studenti ha frequentato il programma SCA (Studi culturali e antropologia) già nell’anno accademico 2001/02. Questa generazione di ex allievi ha prodotto importanti ricercatori e docenti universitari che lavorano in istituzioni slovene e internazionali, parlamentari statali, organizzatori turistici e attivisti di organizzazioni non governative. Nell’anno accademico 2007/08, il Dipartimento si è trasferito in un nuovo Programma di Bologna, e nel 2014/15 si è fuso con il Dipartimento di Studi Culturali, da cui costituisce un’unica unità didattica: il Dipartimento di antropologia e studi culturali (DACS).

Oggi è l’unico programma di istruzione superiore in Slovenia che (in dialogo con la teoria della psicologia analitica o con gli studi post-giuliani) ha iniziato a sviluppare sistematicamente un paradigma di ricerca contemporaneo, la cosiddetta Arts-Based Research (ABR), più di un decennio fa.